venerdì 3 ottobre 2008

catch up

4 mesi che non scrivo un post! Che vergogna! Me ne scuso con tutti i lettori (è si sembra che qualcuno legga il mio blog e che si sia pure lamentato del fatto che non lo tengo aggiornato). I posts da scrivere sarebbero tantissimi, ma vedo di darvi qualche informazione aggiuntiva di cos'è successo in questo periodo di assenza.
Sono quasi sconvolto nel notare che l'ultimo post che ho scritto riguarda la prima hike della stagione. Bhè dopo quella ne sono seguite numerose! Dalla classica Lake 22 con la neve a giugno per passare al favoloso Lake Colchuk vicino Leavenworth e finire con la più recente Catwalk a Snoqualmie pass. Potete trovare qualche foto sul mio album web. Che dire: come al solito la natura qui è spettacolare e maestosa.
Poi non posso non citare il mio viaggio a Yellowstone. 12 ore con la mia macchina scassata con sosta a Butte per visitare la miniera e assaggiare i famosi "pasties". (ricetta @ http://www.cooks.com/rec/view/0,1826,159180-230193,00.html). Yellowstone è indescrivibile. E le foto che ho scattato non riescono a raccontare le emozioni che si provano nel trovarsi di fronte a una mandria di bisonti, un orso nero che attraversa il fiume, fare il bagno in una sorgente termale, aspettare che un geyser erutti, fare escursioni battendo le mani e canticchiando nella speranza di spaventare un grizzly che potrebbe attaccarti.
Poi al ritorno alcune ghost towns, villaggi di minatori una volta ricchi e prosperosi e oramai abbandonati da anni. Bannack merita sicuramente una visita anche perché poco frequentato da turisti. (http://www.bannack.org/)
E poi il viaggio all'Olympic penisula (http://www.nps.gov/olym/). 500 miglia in 3 giorni dalle montagne all'oceano.
La Fremont Solstice parade con i ciclisti nudi.
L'indipendence day e i fuochi d'artificio sul lago.
Il matrimonio all'americana di Daniela e Julio, le bambine che sono nate e quelle che devono nascere ancora.
I ciclisti che cadono e si spezzano la clavicola alle 9.30 di sera.
Il cane che cerca di cacciare il porcospino, i 300 aculei che s'è preso, le 4 ore di intervento, i $550 spesi dal veterinario e le 2 ore passate a pulire la mia macchina. I sei punti che ho dato sulla zampa allo stesso cane la Domenica dopo.
Seattle, come al solito, è priceless.

sabato 17 maggio 2008

Cougar Mountain

Il Cougar Mountain Park è uno dei vari parchi che offre la contea a poche miglia dal centro di Seattle. L'area si trova tra le città di Bellevue, Newcastle e Issaquah e copre circa 3000 acri. Ci sono più di 36 miglia di sentieri da percorrere, nonché 12 adibiti anche a percorsi con cavalli.
Direi il posto ideale per una passeggiata in tranquillità, per evadere dal caos cittadino e immergersi nella tipica foresta del Northwest. A parte il sottobosco e una piccola cascata, non aspettatevi però grandi panorami da questo giro. La montagna infatti non raggiunge una grande altitudine, ma proprio per questo Cougar Mountain è adatta per un'escursione senza grandi dislivelli, a bassa quota, ad inizio stagione, quando la neve occupa ancora le zone a quote più alte.

mercoledì 7 maggio 2008

Rice crisis

Il prezzo del riso è raddoppiato nel giro di un anno. Questo perché la richiesta del prodotto è aumentata, ma le scorte non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno mondiale. Sembra che le importazioni di riso dalla Cina verso gli States siano diminuite del 30% nell'ultimo anno. Il riso si sa è l'alimento base delle popolazioni asiatiche e qui a Seattle e nel North-west, dove la comunità asiatica è molto grande, la crisi del riso si fa particolarmente sentire. Trovare del riso nei supermarket è diventata un'impresa. Anch'io, nel mio piccolo, non riesco più a trovare il pacchetto da un kg di riso arborio da Trader Joe's. (Cavolo qui è stagione di asparagi e non posso farmi il risotto!!!). Una famiglia cinese invece compra generalmente sacchi da 25 kg, che però ultimamente sono diventati introvabili. E se ci sono la gente è spinta a farne scorta, per cui i negozianti restano senza in breve tempo. Alcune ditte sono state costrette a obbligare i clienti all'aquisto di un numero limitato di confezioni. I governi di Cina e Thailandia promettono di aumentare le importazioni per far fronte alla crisi, ma non sembra che la situazione migliorerà nel breve periodo. Che questa crisi possa cambiare le abitudini alimentari dei cinesi? Forse anche loro cominceranno a mangiare pane e pasta.

martedì 6 maggio 2008

The tithe

"The tithe" è una parola inglese che indica quella che in italiano potrebbe essere tradotta come "decima". E' la decima parte di una certa somma di denaro che viene pagata volontariamente per sostenere organizzazioni religiose cristiane ed ebree. In Italia uno può devolvere alla Chiesa l'8 per mille con la propria dichiarazione dei redditi annuale. Oppure se uno va a messa la domenica può lasciare qulche euro nel cestino dell'elemosina. Qui in America la tithe viene organizzata in modo diverso da confessione a confessione. In generale comunque il credente che va in chiesa ogni settimana può scegliere di fare un'offerta o altrimenti la tithe. La thite consiste nel dare il 10% dei propri guadagni settimanali. Si avete letto bene non ho per sbaglio aggiunto uno zero in più: si tratta proprio del 10%. La tithe non è obbligatoria, ma caldamente raccomandata e supportata da pastori e sacerdoti con vari passi della Bibbia, come questo che si trova in Matteo 23:23:

"Away with you, you pettifogging Pharisee lawyers! You give to God a tenth of herbs, like mint, dill, and cumin, but the important duties of the Law -- judgement, mercy, honesty -- you have neglected. Yet these you ought to have performed, without neglecting the others."

La maggior parte delle famiglie che fanno parte della comunità quindi devolvono il 10% dei loro stipendi, perché non farlo può sembrare quasi un peccato, un non osservare la parola di Dio. Bene, la carità è una delle tre virtù teologali, ma mentre in Italia sembra avere più un nesso con l’amore dell’uomo per Dio e per il prossimo, qui in America (ma c'è da stupirsi?) mi sembra quasi che la carità sia più correlata alle offerte di denaro $$$. Anche stavolta si dimostra come la Bibbia possa essere interpretata in modi diversi...
Se volete saperne di più sulla thite nei diversi paesi del mondo Wikipedia dà dei buoni suggerimenti. http://en.wikipedia.org/wiki/Tithe

martedì 22 aprile 2008

Pacific International Cup

Chi l'avrebbe mai detto. Ritornare a Richmond-Vancouver per un torneo internazionele di curling nello stesso club e dormire nello stesso albergo 7 anni dopo esserci stato con la nazionale. Questa volta però indossavo la giacca del Washington State invece di quella italiana. E anche se il colore dello stato è magari più il verde, abbiamo optato per delle giacchette celesti, che alla fine un po' mi ricordavano quelle degli azzurri. Il torneo in questione era la Pacific International Cup (http://www.picup.ca/), un torneo di livello internazionale della durata di 5 giorni che vede coinvolte alcune squadre degli stati occidentali e centrali degli stati Uniti, squadre asiatiche, Australia e i vincitori dei rispettivi club del British Columbia. Un totale di 20 squadre divise in due gironi da 10. Dopo 7 gare le prime due di ogni girone accedono alla fase finale. Direi che ci siamo comportati bene. 6 vittorie su 7 dopo la prima fase ci hanno garantito l'accesso in semifinale. Purtroppo abbiamo perso la partita all'extra end contro un team canadese dopo una partita durata 3 ore. Meglio è andata invece la partita per il terzo posto. Siamo usciti vittoriosi contro il Minnesota e ci siamo portati a casa una medaglia di bronzo, più trofeo e giacca sportiva anti vento. E poi come sempre nel curling non sono mancati i parties, le birre, gli ottimi ristoranti (di cucina thai, cinese e giapponese), nuovi amici. Giocare in Canada, per uno stato americano, pur essendo cittadino italiano? Priceless.

lunedì 14 aprile 2008

Whidbey Island

Whidbay Island chiude a Nord il Puget Sound. Con i suoi 100 km è l'isola più lunga dello stato di Washington ed è collegata alla terra ferma per mezzo di un ponte metallico che è uno dei più fotografati dello stato. Tra i primi europei ad esplorare l'isola nel 1792 ci furono il capitano George Vancouver e poi Joseph Whidbey, che ne disegnò una prima mappa e ne diede il nome.
Turisticamente parlando, l'isola ha vari State Parks, riserve e piccoli villaggi. A Nord trovate il Deception Pass State Park, dove c'è l'omonimo ponte che passa sullo stretto che collega Skagit bay allo stretto di Juan de Fuca. Ottimi panorami in tutte le direzioni. Proseguendo verso sud si incontrano Joseph Whidbey State Park, Fort Ebay State Park e Fort Casey State Park. Quest'ultimo è la sede di un forte costruito alla fine del 1890 per la difesa del Puget Sound. Alla fine il forte non venne mai utilizzato, ma i cannoni e la zona fortificata rimane comunque ancora oggi un'attrazione per molti turisti. Anche dal punto di vista naturalistico, il parco offre incredibili scorci delle alte scogliere. Durante la visita il tempo è stato veramente propizio: soleggiato e con una leggera brezzolina. Mera illusione di primavera: dopo 5 giorni a Seattle abbiamo rivisto la neve...

mercoledì 9 aprile 2008

Curling April Bonspiel

L' April Bonspiel è di sicuro uno dei tornei più attesi della stagione al Granite Curling Club di Seattle. E adesso che c'ho partecipato, ho anche capito il motivo. Ogni anno viene scelto un tema diverso: quest'anno era il circo. Tutto il club è stato decorato con drappi colorati sul sofitto per simulare l'effetto tendone, e poi non mancavano i manifesti, i palloncini colorati... e i personaggi più strani che si possano incontrare. Vari teams hanno esibito delle divise molto particolari: si son visti dai parrucconi punk, ai cappellini rosa maialino, ai pagliacci, faraoni, cavalieri, donne barbute, magliette psicadeliche, e chi più ne ha più ne metta. (vedere l'album fotografico per credere). Noi, non da meno, abbiamo partecipato alla gara della domenica mattina alle 8 indossando i nostri pigiami. Troppo da ridere. Il torneo inizia già il giovedì sera per finire la domenica. Dato il numero incredibile di partecipanti (circa 70 squadre), le partite sono programmate anche agli orari più impossibili, come per esempio il turno delle 2 a.m. e delle 6 a.m. E poi le serate sono state sempre molto allegre: giovedì sera competizione per creare gli animaletti con i palloncini (sembra una cosa da bimbi, ma vi assicuro che non lo é); venerdì sera (fino a mattina) karaoke per tutti; sabato sera cena ed estrazione dei premi della lotteria. Divertimento assicurato. Se poi come nel mio caso riuscite anche a portarvi a casa un terzo posto e un premio di $50 a testa, bhè questa è solo la cigliegina sulla torta!

giovedì 27 marzo 2008

The genographic project

Non c'è che dire. Il DNA sta assumendo sempre più importanza nella nostra vita. Per esempio negli States (ma non tarderanno a far sentire la loro presenza in Europa) cominciano a spopolare i tests genetici fai da te. Semplicemente ti spediscono a casa un kit con il tampone orale da rispedire al mittente. Dalle cellule della mucosa orale viene così ricavato il tuo DNA e il laboratorio provvede ad analizzare una particolare gene correlato a una particolare malattia o ad utilizzarlo per test di paternità. I costi dei kit si aggirano intorno ai $100-200, tutto sommato prezzi piuttosto abbordabili. Sono sicuro che in futuro ne saremo invasi.
Trovo a proposito interessante l'iniziativa del National Geographic "The Genographic Project" di usare questi kit per studiare le migrazioni della popolazione nella storia. Studi sul DNA suggeriscono che tutti gli umani di oggi discendano da un gruppo di antenati comuni che vivevano in Africa 60.000 anni fa. Da lì l'uomo ha cominciato il suo viaggio attraverso il mondo. Ecco l'idea: tramite particolari marcatori genetici (particolari mutazioni) è possibile tracciare virtualmente la migrazione dei propri antenati. Si può decidere di risalire la linea paterna (solo per maschi) utilizzando il cromosoma Y (ereditato di padre in figlio) oppure quella materna (per uomini e donne) utilizzando il DNA mitocondriale (che viene ereditato solo dalla mamma). Quindi potete avere tracciata una mappa della linea di migrazione che i vostri antenati hanno percorso per arrivare fino ai nostri giorni. Il costo è di $100 e viene garantita la completa privacy.
Se volete avere più informazioni a riguardo vi rimando al sito:
https://www3.nationalgeographic.com/genographic/

mercoledì 20 febbraio 2008

Knock Knock Jokes

Mentre i bambini italiani crescono a barzellette di Pierino, quelli americani e inglesi si divertono con i knock knock jokes. Knock knock equivale al nostro "toc toc" bussando alla porta. Il tipico formato dello scherzetto comincia con un knock knock. Il destinatario deve rispondere con la domanda "Who's there?" (Chi è?). C'è quindi la risposta che il più delle volte coinvolge l'uso di un nome. Il destinatario quindi ripete la risposta segiuta da "who?" (... chi?). Alla fine c'è un'ulteriore risposta con gioco di parole che dovrebbe fare ridere. Ma veniamo ad alcuni esempi pratici.

Knock, knock!
Who's there?

Luke.
Luke who?

Luke out of the window!
Knock, knock!
Who's there?
Doris.
Doris who?
Doris open, I'm going to come in.

Knock, knock!
Who's there?
Hawaii.
Hawaii who?
I'm fine, Hawaii you?
(la mia preferita)

Knock, knock!
Who's there?
Who.
Who who?
Is there an owl in here?




Sembrano giochini stupidi, ma (incredibile!) anche Shakespeare nel lontano 1600 li ha usati all'interno del Macbeth. Comunque, Shakespeare o no, i bambini italiani sono decisamente più divertenti.

giovedì 14 febbraio 2008

Obama e il Grammy award

Un altra vittoria per Obama. No. Non ci sono state altre votazioni in quest'ultima settimana, ma il senatore s'è portato a casa un grammy per la musica. Yes! Avete capito bene! Questa volta Obama ha vinto il premio per il miglior album parlato dell'anno. Si tratta della sua autobiografia "L'audacia della speranza: il sogno americano per un nuovo mondo", in versione audio-libro. Può sembrare ancora più incredibile il fatto che non è il primo Grammy che prende! Il senatore americano nel 2006 era stato premiato per "I sogni di mio padre". Quello che fa ridere è che quest'anno in gara c'era pure Bill Clinton. Insomma i Clinton battuti anche nella corsa al grammofonino...
Comunque Bill e Hillary avevano già vinto rispettivamente nel 2004 e nel 1996. Sembra insomma normale che il premio per il miglior album parlato vada ad un politico.
Che dite? Mandiamo a Sanremo anche il Walter e il Silvio?

lunedì 11 febbraio 2008

Obama - Il sorpasso

Per la cronaca Obama nelle votazioni di sabato ha stracciato Hillary: 68% a 31% nello stato di Washington. Senza contare i superdelegati la situazione generale porta adesso Obama in vantaggio 1032 a 944 (i numeri variano da fonte a fonte). Sembra proprio lui l'uomo che gli americani vogliono a guidare lo Stato. Sicuramente c'è una sorta di misticismo che in sto periodo circonda la figura del senatore. Le persone ormai si sprecano con i paragoni. I vecchi democratici rivedono in lui l'amato John F. Kennedy. Un nero intervistato dopo un recente discorso ha detto che Obama incarna contemporaneamente lo spirito di Martin Luter King e Malcom X. Siamo vicini alla beatificazione... Obama Santo subito! ma attenti! La corsa per la Casa Bianca è ancora lunga e potrebbe riservare un sacco di sorprese.

sabato 9 febbraio 2008

The Washington caucuses

9 febbraio e tempo di votazioni anche per Seattle e lo stato di Washington. Negli ultimi giorni sia Hillary che Obama si sono presentati qui in città raccogliendo una moltitudine di persone ad ascoltare i loro discosi. Sembra addirittura che per Obama, 3000 persone non siano riuscite ad entrare nel pur capientissimo Key Arena (circa 17,000 posti!!!). Oggi però era il giorno di dare voce agli elettori nei caucuses. Potendo parteciparvi liberamente, anche se non ho diritto al voto, non mi sono lasciato sfuggire l'occasione di andare a vedere come si svolgono, accompagnato da un americano che mi ha fatto da cicerone (grazie come al solito, Lynell). Ci siamo recati quindi alla scuola sede delle votazioni del quartiere. Dopo un breve discorso introduttivo sulle regole di voto, le persone sono state divise in gruppi in base alla zona di residenza (circa 30-40 persone a gruppo). Quindi è stato chiesto di esprimere una prima preferenza per uno dei due candidati o di mettersi tra gli indecisi. Dopo ciò, le persone che avevano espresso un parere possono tenere all'interno del gruppo un breve discorso per convincere gli altri a votare per uno specifico candidato. Si ripetono quindi le votazioni e si fanno i conteggi ufficiali. Nel nostro gruppo alla fine 37 persone hanno votato per Obama e 18 per Hillary. In base a questi voti sono stati assegnati 3 delegati nel gruppo di Obama e 2 in quello di Hillary. I delegati vengono scelti all'interno del gruppo (per votazione se ci sono più persone disponibili a fare i delegati). Questi delegati la prossima settimana si troveranno con gli altri delegati per un voto a livello di zona e poi di stato. Le votazioni si terranno in modo analogo a quello sopra riportato, ma a questo punto i giochi sono fatti perché è difficile far cambiare idea ai delegati.
Un sistema veramente interessante quello dei caucuses, che coinvolge veramente a fondo le persone che vi partecipano. La cosa che mi ha stupito però è che moltissimi (anche anziani) stavano andando a un caucus per la prima volta nella loro vita. E' proprio vero: questa volta gli Americani sentono proprio il bisogno di un cambiamento ed i caucuses sono una buona occasione per esprimere le proprie idee.

giovedì 7 febbraio 2008

Obama vs Hillary

E' passato il SuperTuesday e tra i democratici c'è ancora molta confusione sui risultati. Chi è in testa? A seconda dei notiziari e dei giornale potete trovare dei numeri diversissimi. Tra Obama e Hillary la sfida è all'ultimo voto. Per il momento, Obama s'è accapparato il maggior numero di Stati, mentre Hillary ha vinto nelgi stati più popolosi. E i calcoli vengono fatti in modo proporzionale e diverso da caucus a caucus così c'è una confusione pazzesca sui numeri. Ultimamente poi non si fa altro che parlare di questi Superdelegati: sono il nòcciolo del partito (ex presidenti, governatori ecc..), non vengono eletti, decidono autonomamente e potrebbero essere di fondamentale importanza per far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra. Tutta sta sitiuazione mi ricorda un po' il nostro Senato italiano, con i Senatori a vita che erano diventati di fondamentale importanza ad ogni votazione.
Ad ogni modo sabato è il turno dei caucuses dello stato di Washington. Ci son ben 94 delegati da assegnare e nessuno cercherà di farseli sfuggire. Per domani è pure previsto l'arrivo di Obama qui a Seattle. E anche se non posso votare magari faccio pure un salto a sentirlo...
Oh! dimenticavo... (o forse no?) In campo repubblicano, dopo il ritiro di Romney, sembra ormai quasi scontato che il candidato sarà Mc Cain.

lunedì 4 febbraio 2008

Superbowl 2008

Le due squadre sfidanti del XLII Superbawl di football americano sono state New York Giants e New England Patriots (di Boston). Sembrava una di quelle partite senza storia di cui si conosceva già il vincitore. I New England uscivano da una stagione perfetta: 18 partite vinte su 18. Anche i bookmakers davano la squadra per favorita di ben 14 punti (un sacco per chi non se ne intendesse).
E invece è stata una partita al cardiopalma. Gli sfavoriti Giants ce l'han messa proprio tutta. E alla fine all'ultimo minuto i newyorkesi hanno vinto 17-14. Touchdown con passaggio da Eli Manning a Plaxico Burress proprio sullo scadere. Ma come fa uno a chiamarsi Plaxico??? Cos'è il nome di una company che fa Plexiglas? Ad ogni modo è riuscito a trattenere la palla ovale fino all'ultimo e così la sua squadra s'è portata la Lombardi cup a casa.
Posso dire con certezza che questo è l'evento sportivo più importante dell'anno per gli americani. 97,5 milioni di persone erano davanti al televisore. Perché oltre alla partita c'è lo spettacolo. C'è gente che guarda il Superbowl solo per le pubblicità: le più particolari e costose che vengono trasmesse durante l'anno. A dir la verità questa volta nessuna degna di nota. E poi il mini concerto a metà della partita. L'anno scorso era salito sul palco Prince, quest'anno è stata la volta di Tom Petty and the Heartbreakers. Che dire: mi ricordavano un po' i Pooh italiani. Sono terribili, ma alle grandi occasioni ce li ficcano sempre. E poi non dimentichiamoci delle schifezze che assolutamente bisogna mangiare per tradizione durante tutta la partita: patatine, tortillas con salsine varie, tranci di pizza, salatini, dolcetti, il tutto diluito con della birra. Una giornata all'insegna della salute.
In totale sono state 4 ore di spettacolo. E poi, come succede in Italia per il calcio, adesso ci sono da fare commenti per almeno una settimana.

venerdì 1 febbraio 2008

Le elezioni presidenziali

In un momento in cui in Italia non si fa altro che parlare di nuove elezioni e nuova legge elettorale, vorrei utilizzare questo post per cercare di spiegare invece il sistema di voto per eleggere i candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Anche questo è un argomento di piena attualità, dato che la corsa alle nominations è partita il 5 gennaio e si protrarrà per i prossimi mesi. Sia per democratici che repubblicani, l'elezione avviene in due modi: o attraverso le primarie o attraverso i cosiddetti "caucus".
Le primarie sono votazioni vere e proprie in cui si esprime sulla scheda la preferenza per il candidato.
I caucuses invece sono delle riunioni ristrette degli attivisti locali del partito che si svolgono in luoghi pubblici come scuole, stazioni dei pompieri, municipi o biblioteche.. La parola ha origini indiane e significa "riunione dei capi tribù". Le modalità di voto di repubblicani e democratici sono diverse.
Tra gli iscritti al Gop (i repubblicani del Grand Old Party) il voto è segreto. In pratica, dopo aver partecipato all'assemblea e ascoltato istruzioni e interventi degli altri partecipanti, ognuno scrive il nome del proprio candidato prescelto su un foglietto di carta e lo depone in un cappello o in un altro contenitore che viene fatto circolare. I delegati confermeranno in seguito la scelta dei caucus a livello di contea, poi di distretto e infine di Stato.
Per i democratici, invece, il voto è palese. Nei singoli caucus si formano dei gruppi di preferenza (tra cui quello degli indecisi) in cui gli iscritti si schierano in aree circoscritte della sala. A quel punto ogni gruppo ha 30 minuti di tempo per convincere i rivali a passare dalla loro parte. Trascorso questo tempo si verifica se ci sono cambiamenti di fronte, a partire dagli indecisi, e alla fine si passa alla conta e il gruppo più numeroso vince.
Il numero di delegati eletto alle primarie e caucus è variabile per ciascun partito: maggiore il numero degli abitanti, maggiore il numero dei delegati.
La «convention» è il momento conclusivo verso il quale tende tutto il sistema dei caucus e delle primarie: è il congresso del partito che sceglie i candidati alla presidenza, alla vice presidenza e discute e delibera a proposito del programma elettorale.
Altre due parole chiave. La «nomination» è l'investitura ufficiale che un partito dà al proprio candidato, mentre il «ticket» è il nome che viene dato all'accoppiata dei candidati alla presidenza e alla vice presidenza. Data da segnare in agenda? Martedì 5 febbraio: il Super Tuesday quando andrà al voto la maggior parte degli Stati. A quel punto verranno nominati il 52% dei delegati democratici e il 41% di quelli repubblicani.

domenica 27 gennaio 2008

Quella scimmia di presidente

Riportando Battiato da "Ermeneutica": "gli stati servi si inchinano a quella scimmia di presidente s’invade si abbatte si insegue si ammazza il cattivo si inventano democrazie". Se sono stato così per lungo assente la colpa è anche un po' di quella scimmia di presidente (come? non avete notato la somiglianza?) che gli americani si ritrovano al governo in questo momento. La notizia arrivata con l'anno nuovo infatti è stata quella di un taglio del 20% dei fondi dedicati al mio progetto di ricerca. Questo con il fatto che un altro grant non è arrivato, ha portato alla seguente situazione nel mio laboratorio: decurtazione del mio contratto da ottobre a giugno, ma, ancora più triste, il licenziamento di 3 persone (su 7). In tempi normali probabilmente i fondi li avremmo ricevuti, ma negli States non sono tempi normali, anche se magari le tv cercano di convincervi del contrario. Saddam Hussein è stato impiccato, ma la guerra in Iraq va avanti. Guerra senza senso. Guerra con elevati costi, sia a livello umano che monetario. E così servono un sacco di soldi per mantenere i 180.000 militari oltreoceano. Ma le riserve di uno stato con un'economia che cola a picco non bastano più, per cui da qualche parte bisogna tagliare. E chi sono i primi a farne le spese? Of course! Come al solito sono i ricercatori e la ricerca, discarica dei problemi dello stato. Così ultimamente ho passato 10 giorni infernali per cercare di scrivere un altro progetto e l'application per ottenere un posto di post-doc a partire da luglio. Speriamo bene: anche l'America, quella con la A maiuscola, non è tutta rose e fiori.
Attendendo le nuove elezioni, non posso far altro che stringere i denti e continuare a lavorare sul mio progetto. Troppe chiacchiere. Spero che ritorni presto l'era del cinghiale bianco.