venerdì 29 giugno 2007

Mika male sta giornalista!

Forse qualche giornalista con una certa integrità mentale è pure rimasto tra i vari che conducono notiziari e rotocalchi americani. E sicuramente una di quelle da apprezzare è Mika Brzezinski, cronista per la NBC. Non so molto sulle sue doti di cronista (il programma che co-conduce è trasmesso sulla cable tv), ma di certo il gesto che ha compiuto in diretta e che ha fatto parlare di lei è degno di lode e a lei va tutta la mia stima. Finalmente qualcuno che vuole fare informazione vera e non leggere robaccia. Mi ricordo i notiziari italiani in periodo estivo (Studio Aperto era un campione da questo punto di vista). Basta con i servizi sui cagnolini abbandonati sulle autostrade (un po' va bene ma poi non esageriamo), o quelli strappalacrime dei cerbiatti rimasti senza la mamma (ma fatevelo con la polenta sto dannato capriolo e ponete fine alle sue sofferenze!), o quanto caldo fa (grazie! mi serve proprio un telegiornale per sapere che fuori fa caldo e c'ho l'ascella pezzata al minimo movimento) e i VIP in vacanza (chi se ne frega se vanno alle Maldive o al Billionaire in Sardegna, la maggior parte delle persone non c'ha manco i soldi per andare a Sottomarina), o Paris Hilton uscita dal carcere. Ecco. Arriviamo al punto. Paris Hilton esce dal carcere e devono farne la notizia principale della giornata? Devono farne un caso mediatico? E' proprio quello che lei cerca! I media! Vi prego non giocate al suo giuoco! Vi sta fregando, giornalisti! Ma per fortuna una non è caduta nella trappola. Lei. Mika Brzezinski. Eroina della tv giornalistica. Lei che in diretta s'è rifiutata di leggere la notizia della scarcerazione della stupidotta Paris. Che ha rifiutato che fosse la notizia principale della giornata. Che si è ricordata (almeno lei!) che in Iraq stanno ancora combattendo una guerra. Che forse vale la pena mettere in primo piano che anche qualche senatore repubblicano non è più d'accordo con la politica guerrafondaia di Bush. Che ha avuto pure il coraggio di strappare i fogli dalle mani del conduttore. Che non contenta ha pure provato a bruciare i fogli. Che pur non essendoci riuscita col fuoco alla fine però li ha eliminati nel tritacarte. Ben fatto. Hai tutto il mio sostegno. E ti prego, se ti si presenta l'occasione, fallo ancora. E la prossima volta ...portati uno Zippo da casa.
Per chi volesse vedere il video:
http://www.youtube.com/watch?v=6VdNcCcweL0

giovedì 28 giugno 2007

Hank Medress

E' morto all'età di 68 anni, a causa di un tumore ai polmoni, Hank Medress membro della doo-wop band dei Tokens. Se ancora non avete capito chi è, forse basta che vi ricordi la loro più grande hit a livello mondiale: "The lion sleeps tonight". Tutti conoscono questo motivetto orecchiabile derivato da una tradizionale melodia Zulu. La versione dei Tokens fu un vero successo a livello planetario nel 1961 e numero 1 in moltissime classifiche. La band ebbe altre hits , ma nessuna riuscì ad eguagliare il successo di "The lion sleeps tonight". In seguito negli anni '70 Hank divenne un produttore musicale di gruppi come le Chiffons e Tony Orlando. Ad ogni modo "The lion sleeps tonight" è una di quelle canzoni che tutti ricordano e non passano mai di moda, ma di cui nessuno conosce il nome del cantante. E l'"A-weema-weh" non è un ritornello che abbandona il vostro cervello tanto facilmente.

lunedì 25 giugno 2007

Orcas Island

Da Seattle due ore di macchina più 1 ora e mezza di ferry e arrivate nell'incantevole Orcas Island. Orcas Island è la più grande delle isole San Juan collocate all'angolo nord-ovest dello stato di Washington giusto al confine col Canada, e si può facilmente riconoscere per la sua forma a ferro di cavallo. Abbiamo scelto di campeggiare nella punta a sud-ovest, più precisamente ad Obstruction Pass. Per arrivare al campsite c'è mezzo miglio di sentiero da fare. A dire così non sembra nulla, ma carichi come muli per portare tende, sacchi a pelo, cibo, acqua e quant'altro necessario per la sopravvivenza il sentiero sembra non finire mai. Se poi come noi lo fate alle 10 di sera col buio e le torce l'impresa si fa ardua. Comunque ne è valsa la pena perché il campsite immerso nella foresta, si affaccia su una baia stupenda. Il fatto poi che ci sia questo pezzo di strada da fare a piedi scoraggia i più cosicché eravamo soli soletti. Il giorno dopo kajak con le orche! In realtà le orche non si sono fatte vive (purtroppo!) ma abbiamo comunque potuto navigare tra seals (foche), porpoises (tipo un delfino) e avvistare bald eagles (le aquile dalla testa bianca). Un sacco divertente in ogni caso. E poi nel tempo rimasto ci siamo fatti qualche passeggiata lungo la costa. Ragazzi qua le starfishes (stelle marine) sono gigantesche! Spettacolari, arancioni o viola! E poi che dire di tutti i deers (cervi) che abbiamo visto? Nell'isola c'è il divieto di caccia per cui si riproducono indisturbati a dismisura. Era normale vederli brucare nei giardini delle case!!! Ma finalmente per la prima volta ho visto un racoon (un orsetto lavatore)! La prima cosa che bisogna sapere su questo animale è che se siete in campeggio dovete appendere il cibo ad un albero o rinchiuderlo in qualche box al sicuro, altrimenti al mattino non troverete più nulla! Il racoon, animale notturno, è infatti un onnivoro ghiotto di tutto, che ha le zampine anteriori molto simili alle mani umane e in grado di afferrare senza problemi qualsiasi cosa. Un orsetto molto intelligente. E nonostante avessimo appeso all'albero ben due borse, ne ho sorpreso uno che cercava cibo tra alcune carte che avevamo lasciato sul tavolo. L'ho allontanato, ma al mattino abbiamo scoperto che il furbetto una marachella era riuscita a combinarla. Pensate che è stato capace di aprire il frigorifero portatile (sul cui coperchio avevamo appoggiato una pietra) e ad addentare mezzo panetto di burro. Mal per lui. Adesso c'avrà il colesterolo alle stelle!

mercoledì 20 giugno 2007

Come ti demolisco una casa in 20 min

Stamattina stavo ancora sonnecchiando sotto le coperte, quando dall'esterno ho sentito provenire il rumore del camion delle immondizie (oooooh. E' già ora di alzarsi). L'avviso sonoro della retromarcia. Il rumore dei sacchi che cadono nel tritatutto (ooooh. Ecco che ha rovesciato il cassonetto nel tritatutto). Il rumore di vetri rotti (oooh. Mi sa che stan portando via pure le bottiglie). Secondo rumore di vetri (ooooh. Un altro bidone di vetri che portano a reciclare). Ancora rumore di vetri, lamiere accartocciate e legna squarciata (ma che diavolo stan buttando via?). Allora mi sono alzato e affacciato alla finestra... altro che camion delle immondizie! Una ruspa aveva iniziato a demolire la casa a fianco della mia. Non era abitata da più di 4 mesi ma non me l'aspettavo che venisse distrutta così di punto in bianco. La benna lavorava incessantemente buttando giù pareti, pavimenti e tetto. C'è voluto un attimo e della casetta in stile americano non rimanevano che le macerie. 20 minuti di orologio e non era rimasto in piedi nulla. Il fatto che siano stati così veloci è perché ste case americane son fatte di cartapesta. Tutto legno e lamiera, per cui van giù in un attimo. Per buttare giù una come la nostra nello steso tempo bisognerebbe usare almeno qualche chilo di dinamite. Ogni volta che penso a quanto vengono costruite in maniera diversa le case americane e italiane, non posso fare a meno di ricordarmi della storia dei tre porcellini che costruiscono le casette e il lupo Ezechiele che cerca di buttarle giù. Paglia, legno e mattoni. Vi ricordate quella che resisteva al soffio del lupo?


martedì 19 giugno 2007

Leavenworth, the Bavarian village

Vi ho accennato che sono andato a fare rafting partendo da Leavenworth, ma quello che non vi ho detto è che questo paese non è come tutti gli altri... Leavenworth è un paese in stile Bavarese. Una perfetta riproduzione di un paesino Bavarese negli Stati Uniti nel mezzo delle Cascades! Ci potete credere? Appena entrati in città vi accorgete che c'è qualcosa di strano... a cominciare dai nomi delle strade che sono in doppia lingua, in inglese e in tedesco. Così agli amici potete dire di aver passeggiato per Alpenstrasse senza nemmeno aver messo piede in Europa. Dopo il cartellone di legno che vi dà il "wilkommen" in città, sulla prima casa gialla col tetto di legno c'è un pretzel ben in evidenza che vi indica che quella è la Bakerei (panificio) della città. E la via principale del centro? Tutte le case affrescate, sottotetti di legno e vasi di fiori supercolorati alle finestre. Birrerie con birre tedesche. Ristoranto per assaggiare bratwust e crauti. Negozi che vendono vestiti tirolesi e boccali in ceramica. Bandiere tedesche si mescolano a quelle austriache (?) e americane. Un carro fiorito con cavalli vi può portare in giro per le strade della cittadina. Una banda vestita con pantaloni di velluto al polpaccio e calzettoni rossi sopra suona canzoncine da Oktoberfest, motivetti irlandesi (?) e ballate francesi (?). Ma anche questa è America. Ma non è che ci sia una comunità tedesca emigrata da Monaco di Baveria secoli fa. No. Questa cittadina è letteralmente rinata come villaggio bavarese nel 1962 per fare fronte a una crisi economica che aveva colpito la zona dopo che nel 1920 la ferrovia era stata spostata in un villaggio vicino. E dal grande numero di turisti che passeggiavano per le strade, credo che ci siano proprio riusciti!

lunedì 18 giugno 2007

River rafting

50° post! Qui bisogna festeggiare! Che ne dite di un'avventura facendo rafting? Sembra stia diventando una tradizione: il compleanno di Raquel è la giusta occasione per partecipare a una gita su gommone sul fiume. La gita è stata organizzata dalla Rivers Inc. che ha fornito mute e scarpe in neoprene, giubbotti di salvataggio, remi e... il gommone ovviamente (il raft)! Il percorso si snodava per circa 18 miglia lungo il Wanatchee river da Leavenworth fino a Monitor. Dopo avere ricevuto dalla nostra guida le opportune raccomandazioni e istruzioni in caso di caduta in acqua ci siamo imbarcati su due gommoni da 8 posti. La guida è stata infondo nel mezzo mentre noi abbiamo preso posto disposti sui due lati del gommone. Tirata a bordo la fune che ci teneva legati a riva siamo partiti via verso l'avventura! Prima di partire avevamo chiesto alla nostra guida di cercare di fare i percorsi più pericolosi/divertenti. E dopo 15 minuti eccoci accontentati! Alla prima rapida siamo passati vicino ad un masso dove si creava una bella onda. Il canotto, molto elastico, ha fatto tipo effetto elastico: io ed Amy in penultima riga siamo stati sbalzati all'interno della barca, mentre per gli ultimi in fondo non c'è stata speranza. Luca é stato il primo a letteralmente volare fuori della barca (da quel momento è stato soprannominato il "ninja volante" perché sotto il giubbotto di salvataggio portava pure un impermeabile e intorno alla testa si era legato un cappuccio nero) subito seguito fuori bordo dalla nostra guida! Ma l'equipaggio anche senza capitano ha reagito prontamente. Io ed Amy ci siamo diretti sul fondo del gommone e aiutandoci con i remi che sul fondo del manico hanno una specie di uncino siamo riusciti ad agganciare gli sfortunati in acqua. Quindi Amy li ha caricati a bordo prendendoli per il giubbotto. Per il resto del viaggio non abbiamo avuto più incidenti, se non quelli cercati. Abbiamo giocato infatti a fare i pirati assalendo la barca dei nostri amici: abbiamo rapito una persona dall'altra barca e poi ogni volta che si presentava l'occasione ci prendavamo a secchiate d'acqua. Ricordo che la temperatura delle acque credo si aggiri intorno ai 4 gradi perché arriva direttamente dallo scioglimento di nevi e ghiacciai delle montagne. Come tirarsi addosso cubetti di ghiaccio! E poi i giochi sulla propria barca: cavalcare il gommone in piedi sul bordo o battaglie uno contro l'altro remo contro remo cercando di non perdere l'equilibrio. Un tuffetto me lo sono fatto anch'io... e credetemi: meglio non passare troppo tempo nelle acque gelide di un fiume! In compenso il divertimento è assicurato!

martedì 12 giugno 2007

Marshmallows

Finalmente li ho provati! Quando fai campeggio in america e accendi un falò, insieme agli hot dogs non possono mancare i marshmallows. Le caramelle supergommose e spugnose a base di zucchero, corn syrup (sciroppo di mais), bianco dell'uovo sbattuto e quant'altre schifezze necessarie alla produzione. L'unico ingrediente veramente naturale, da cui prendono il nome sti dolcetti, era ricavato dall'Althaea officinalis (o marshmallow plant), ma per il costo elevato è stato sostituito dalla più comune gelatina. Normalmente noi italiani siamo abituati a mangiarli "a freddo" direttamente dalla confezione. Qui hanno avuto la trovata di tostarli alla fiamma. Dopo aver infilzato su un bastoncino appuntito il cilindretto di marshmallow (questa è la forma adatta per il campfire), lo dovete avvicinare alla fiamma e girarlo lentamente in modo che si imbrunisca tutto intorno. Prima che si sciolga troppo e che caschi direttamente tra le braci, lo potete togliere e mangiare. A questo punto la consistenza non è più spugnosa, ma all'esterno s'è formata una crosticina e dentro tende a essere piuttosto cremoso. Insomma fare i marshmallows al fuco è arte e abilità. In quanto al gusto... bhè dopo 2-3, caldi cominciano ad essere un po' stomachevoli in quanto sono parecchio dolci. Io li preferisco al naturale. Comunque con i marshmallows esistono un sacco di ricette. Tra le più famose per i bambini quella degli S'mores (contrazione di some more) che consistono in un marshmallow caldo e un pezzo di cioccolata racchiuso tra due graham crackers. Se volete provare altre ricette e farvi salire la glicemia alle stelle, potete trovare altre ibformazioni sul sito www.campfiremarshmallows.com

sabato 9 giugno 2007

Commencement ceremony

Come ogni anno in questo periodo si svolgono nelle varie università americane le cerimonie per la consegna dei diplomi di laurea. Ad Harvard pure Bill Gates dopo 33 anni è riuscito finalmente a conseguirne una honoris causa . Per l'occasione sembra abbia detto anche: "Te l'avevo detto papà che prima o poi mi sarei laureato". Alla UW non avevamo Bill, avevamo di meglio! La mitica Valentina è riuscita a conseguire un master in italiano. Grazie ai biglietti da lei forniti ho potuto partecipare alla cerimonia che si è tenuta all'Husky stadium. Nonostante il tempo inclemente per l'occasione genitori amici e parenti hanno comunque riempito lo stadio. Ingresso trionfale con musica marziale per professori e poi per la marea di neolaureati e dottori in filosofia che hanno preso posto in mezzo allo stadio. Immancabile l'inno americano cantato da una studentessa di musica e ascoltato dai partecipanti in piedi con una mano sul cuore. Gli interminabili discorsi del rettore e rappresentante del governo. E finalmente le proclamazioni degli studenti. Prima han chiamato per nome tutti i dottori in filosofia e quindi è venuto il turno dei neolaureati. Ovviamente tutti con toga e cappellino quadrato come da film! A turno tutti sul palco a ritirare il diploma. In realtà non è il vero diploma: quello verrà spedito in un altro momento. Quello che ritirano è una custodia dove riporlo con all'interno una copia dell'attestato. La cerimonia è molto solenne, ma non mancano gli studenti che lanciano palloni, che indossano cappelli bizzarri, che si rimettono in fila per prendere il diploma due volte. Peccato che abbia diluviato per tutto il tempo e la cerimonia è stata un po' rovinata. E il lancio di cappelli finale? Non lo so che dopo 2 ore e mezza di pioggia e qualche litro di caffè caldo per scaldarsi, sono corso a casa per non prendermi una polmonite!

venerdì 8 giugno 2007

Curious George

Curious George. No raga! Non vi voglio parlare del presidente americano! ...anche se la somiglianza potrebbe trarvi in inganno... Curious George è la scimmia protagonista di una serie popolare di libri per bambini scritti da Augusto Rey e Margret Rey. Da poco c'è stato fatto pure un cartone. Non so quanto sia famoso in Italia, ma qui lo scorso anno è andato alla grande. Noi italiani abbiamo forse in mente di più la colonna sonora del cartone, visto che da noi è stato un tormentone per un certo periodo. Ve la ricordate "Upside down" del surfista australiano Jack Johnson? Se avete in mente il video allora avete visto pure curious George! La simpatica scimmietta che ne combina di tutti i colori! Nel libro la storia comincia con la cattura della scimmietta in Africa da parte de "l'uomo col cappello giallo" che la porta a vivere con se in città. E qui cominciano le avventure della scimmietta che non perde occasione per cacciarsi nei guai, perché troppo curiosa e perché non ascolta molto gli insegnamenti dell'uomo.
Divertente! Se non fosse che alcuni danno un'interpretazione allegorica della storia un po' triste. L'uomo col cappello giallo infatti rappresenterebbe il colonialismo (ed in effetti l'uomo veste bizzarramente nello stile dei capi colonialisti), il rapimento di George dalla terra natale la schiavitù e la curiosità/disobbedienza di George sarebbe una rappresentazione del fatto che le persone di colore e la classe più bassa del popolo sono disobbedienti e ribelli. A supporto di questa teoria e del fatto che George sia stato rapito dalla sua terra natale proprio alcuni passi del libro che qui vi riporto:

"What a nice little monkey," the man thought. "I would like to take him home with me." He put his hat on the ground and, of course, George was curious. He came down from the tree to look at the large yellow hat... George picked it up and put it on. The hat covered George's head. He couldn't see. The man picked him up quickly and popped him into a bag. George was caught."

"The man with the big yellow hat put George into a little boat, and a sailor rowed them both across the water to a big ship. George was sad, but he was still a bit curious."

Però... cosa può riservare una novella per bambini!