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martedì 22 aprile 2008

Pacific International Cup

Chi l'avrebbe mai detto. Ritornare a Richmond-Vancouver per un torneo internazionele di curling nello stesso club e dormire nello stesso albergo 7 anni dopo esserci stato con la nazionale. Questa volta però indossavo la giacca del Washington State invece di quella italiana. E anche se il colore dello stato è magari più il verde, abbiamo optato per delle giacchette celesti, che alla fine un po' mi ricordavano quelle degli azzurri. Il torneo in questione era la Pacific International Cup (http://www.picup.ca/), un torneo di livello internazionale della durata di 5 giorni che vede coinvolte alcune squadre degli stati occidentali e centrali degli stati Uniti, squadre asiatiche, Australia e i vincitori dei rispettivi club del British Columbia. Un totale di 20 squadre divise in due gironi da 10. Dopo 7 gare le prime due di ogni girone accedono alla fase finale. Direi che ci siamo comportati bene. 6 vittorie su 7 dopo la prima fase ci hanno garantito l'accesso in semifinale. Purtroppo abbiamo perso la partita all'extra end contro un team canadese dopo una partita durata 3 ore. Meglio è andata invece la partita per il terzo posto. Siamo usciti vittoriosi contro il Minnesota e ci siamo portati a casa una medaglia di bronzo, più trofeo e giacca sportiva anti vento. E poi come sempre nel curling non sono mancati i parties, le birre, gli ottimi ristoranti (di cucina thai, cinese e giapponese), nuovi amici. Giocare in Canada, per uno stato americano, pur essendo cittadino italiano? Priceless.

mercoledì 9 aprile 2008

Curling April Bonspiel

L' April Bonspiel è di sicuro uno dei tornei più attesi della stagione al Granite Curling Club di Seattle. E adesso che c'ho partecipato, ho anche capito il motivo. Ogni anno viene scelto un tema diverso: quest'anno era il circo. Tutto il club è stato decorato con drappi colorati sul sofitto per simulare l'effetto tendone, e poi non mancavano i manifesti, i palloncini colorati... e i personaggi più strani che si possano incontrare. Vari teams hanno esibito delle divise molto particolari: si son visti dai parrucconi punk, ai cappellini rosa maialino, ai pagliacci, faraoni, cavalieri, donne barbute, magliette psicadeliche, e chi più ne ha più ne metta. (vedere l'album fotografico per credere). Noi, non da meno, abbiamo partecipato alla gara della domenica mattina alle 8 indossando i nostri pigiami. Troppo da ridere. Il torneo inizia già il giovedì sera per finire la domenica. Dato il numero incredibile di partecipanti (circa 70 squadre), le partite sono programmate anche agli orari più impossibili, come per esempio il turno delle 2 a.m. e delle 6 a.m. E poi le serate sono state sempre molto allegre: giovedì sera competizione per creare gli animaletti con i palloncini (sembra una cosa da bimbi, ma vi assicuro che non lo é); venerdì sera (fino a mattina) karaoke per tutti; sabato sera cena ed estrazione dei premi della lotteria. Divertimento assicurato. Se poi come nel mio caso riuscite anche a portarvi a casa un terzo posto e un premio di $50 a testa, bhè questa è solo la cigliegina sulla torta!

lunedì 4 febbraio 2008

Superbowl 2008

Le due squadre sfidanti del XLII Superbawl di football americano sono state New York Giants e New England Patriots (di Boston). Sembrava una di quelle partite senza storia di cui si conosceva già il vincitore. I New England uscivano da una stagione perfetta: 18 partite vinte su 18. Anche i bookmakers davano la squadra per favorita di ben 14 punti (un sacco per chi non se ne intendesse).
E invece è stata una partita al cardiopalma. Gli sfavoriti Giants ce l'han messa proprio tutta. E alla fine all'ultimo minuto i newyorkesi hanno vinto 17-14. Touchdown con passaggio da Eli Manning a Plaxico Burress proprio sullo scadere. Ma come fa uno a chiamarsi Plaxico??? Cos'è il nome di una company che fa Plexiglas? Ad ogni modo è riuscito a trattenere la palla ovale fino all'ultimo e così la sua squadra s'è portata la Lombardi cup a casa.
Posso dire con certezza che questo è l'evento sportivo più importante dell'anno per gli americani. 97,5 milioni di persone erano davanti al televisore. Perché oltre alla partita c'è lo spettacolo. C'è gente che guarda il Superbowl solo per le pubblicità: le più particolari e costose che vengono trasmesse durante l'anno. A dir la verità questa volta nessuna degna di nota. E poi il mini concerto a metà della partita. L'anno scorso era salito sul palco Prince, quest'anno è stata la volta di Tom Petty and the Heartbreakers. Che dire: mi ricordavano un po' i Pooh italiani. Sono terribili, ma alle grandi occasioni ce li ficcano sempre. E poi non dimentichiamoci delle schifezze che assolutamente bisogna mangiare per tradizione durante tutta la partita: patatine, tortillas con salsine varie, tranci di pizza, salatini, dolcetti, il tutto diluito con della birra. Una giornata all'insegna della salute.
In totale sono state 4 ore di spettacolo. E poi, come succede in Italia per il calcio, adesso ci sono da fare commenti per almeno una settimana.

venerdì 28 settembre 2007

Mariners Seattle

Uno sport a cui ho cominciato parecchio ad appassionarmi qui in america è di sicuro il baseball. Non starò qui a dilungarmi sulle regole del gioco perché mi ci vorrebbe moooolto spazio e perché poi potete benissimo leggerle ad uno di questi indirizzi web che vi lascio tra parentesi (www.fibs.it, www.mlb.com, http://en.wikipedia.org/ wiki/Baseball). Infatti non è solo questione di tirare, ribattere con la mazza e correre per rubare le basi... anche se alla fine questo è il modo migliore per riassumere i fondamentali del gioco.
Quello che volevo descrivervi in questo post sono le sensazioni che provo ogni qual volta vado a vedere una partita direttamente allo stadio. La squadra di baseball di Seattle, i Mariners, sono una buona squadra che gioca nella Major league americana. I prezzi per una partita variano dai $10 a cifre incredibili per i posti in prima fila, per cui si può dire che è uno sport per tutte le tasche. Prima di entrare allo stadio è quasi un rito ritrovarsi a bere qualcosa nei vari pub dei tifosi nel quartiere, sia per fare due chiacchiere pre-partita sia perché all'interno le bevande costano praticamente il doppio. Uno da casa si può portare tutto il cibo che vuole e proprio il cibo sembra una delle cose di cui non si può fare a meno per seguire una partita di baseball. Mentre gli atleti flettono i muscoli per raggiungere una base o per rincorrere una palla, migliaia di persone si ingozzano con le più svariate schifezze e ingurgitano litri di birra. La situazione più caratteristica è avere un pacchetto formato bambino di pop-corn o dei peanuts (arachidi) da sgusciare, ma immancabili sono anche hot-dogs e garlic fries (le patate fritte all'aglio... o è aglio con delle patate fritte?). Bucce e scorie varie si possono buttare tranquillamente perterra: è concesso. Ma poi c'è il gioco nel gioco: lo show all'americana. Che a volte più che a una partita di baseball mi sembra di essere in un parco dei divertimenti. E allora durante le pause via sul megaschermo a scommettere se vincerà nella corsa virtuale la macchinina rossa, quella verde o quella gialla; e a risolvere gli anagrammi con i nomi dei giocatori o alcune domande di trival-baseball. E perché no? E' sempre il momento di una bella lotteria! A sorte vengono estratti i numeri di alcuni posti a sedere e il premio viene consegnato in diretta al "fortunato". I premi? La scorsa settimana una persona ha vinto 140 cups di noodles e un'altra 30 kg di peanuts!!! In un'altra occasione io sono riuscito ad accaparrarmi una maglietta (purtroppo taglia XL americana) dei Mariners che la mascotte della squadra, Moose (un alce), lanciava verso il pubblico. La scorsa settimana poi dopo aver visto i primi 7 innings dagli spalti più alti, ci siamo spostati in 4 fila perché non controllano più tanto i biglietti. Wow! Tutto un altro vedere quasi a contatto con pitcher, batter e runners. Così son finalmente riuscito a vedere più da vicino anche l'idolo dei fans, ma soprattutto delle ragazze, Ichiro Suzuki (nella foto), per tutti Ichiro e basta. Questo giocatore giapponese oltre ad essere famoso per la sua bravura, attira l'attenzione per la bella presenza e per i gusti raffinati che manifesta in ambito culinario e di vestiti (tra l'altro pare che il suo dolce preferito sia la panna cotta!). Inoltre tutti lo ricordano per la sua mossa prima di battere: distende il braccio con la mazza alzata a mò di spada quasi a prendere la mira sulla pallina, si tira su il risvolto della manica e quindi attende il lancio. Non perde mai occasione di mostrare questa "gestualità" propiziatorio-scaramantica tant'è che anche i bimbi ormai lo imitano nelle loro partitelle.
Che altro dire... la stagione del baseball è oramai alla fine... Non mi resta che attendere il prossimo anno per qualche altra bella partita.

lunedì 2 luglio 2007

Bare mountain

Sempre peggio raga. Anche questa volta abbiamo provato a partire presto. Ma non è colpa nostra se le ultime 20 miglia erano su strada dissestata e bisognava andare pianissimo. E se al bivio che dovevamo prendere siamo andati dritti perché un deficiente ha parcheggiato il suo immenso truck giusto davanti al cartello con l'indicazione che ci serviva. E se poi durante le piene di questa primavera il fiume s'è mangiato un pezzo di strada e ci siam dovuti fare 2 miglia a piedi per raggiungere il trailhead per raggiungere la cima della Bare mountain. Insomma abbiamo lasciato le macchine verso le 12 e siamo arrivati all'inizio del sentiero per le 13!!! Il percorso nel sottobosco è inizialmente scivoloso perché c'è un rivoletto di acqua che corre giusto in mezzo al sentiero. Poi si deve attraversare su un tronco gigante una bellissima cascata (solo quella vale l'intero giro) e dopo poco si entra in una fantastica valle. Il sentiero comincia a salire a zig zag per il lato sud della montagna. La giornata era meravigliosa e data anche l'ora il sole s'è fatto sentire parecchio. Dapprima eravamo circondati sui lati da felci alte 1 metro e mezzo che poi hanno lasciato il posto a rari pini e una vegetazione più bassa da alta montagna. Dopo un bello sforzo e circa 5 miglia siamo arrivati sulla cima della montagna! WoW! Panorama 360° su un sacco di montagne, sui ghiacciai del mount Rainer e su tutto il Pouget Sound. Era possibile vedere l'oceano e addirittura lo skyline di Seattle! Inoltre era possibile vedere sul lato nord della montagna tre stupendi laghetti alpini di un blu zaffiro incredibile.
Dettagli tecnici:
Dislivello: 3250 feet (991 m)
Lunghezza: 4 + 10 miglia (22.5 km)
Tempo di salita: 4 h 00
Tempo di discesa:3 h 30
Difficoltà: difficile
La discesa probabilmente anche per via della stanchezza è stata eterna. Siamo ritornati alle macchine per le 19.30 e in città alle 22! Giornata intensa ma... bella prova raga!

lunedì 25 giugno 2007

Orcas Island

Da Seattle due ore di macchina più 1 ora e mezza di ferry e arrivate nell'incantevole Orcas Island. Orcas Island è la più grande delle isole San Juan collocate all'angolo nord-ovest dello stato di Washington giusto al confine col Canada, e si può facilmente riconoscere per la sua forma a ferro di cavallo. Abbiamo scelto di campeggiare nella punta a sud-ovest, più precisamente ad Obstruction Pass. Per arrivare al campsite c'è mezzo miglio di sentiero da fare. A dire così non sembra nulla, ma carichi come muli per portare tende, sacchi a pelo, cibo, acqua e quant'altro necessario per la sopravvivenza il sentiero sembra non finire mai. Se poi come noi lo fate alle 10 di sera col buio e le torce l'impresa si fa ardua. Comunque ne è valsa la pena perché il campsite immerso nella foresta, si affaccia su una baia stupenda. Il fatto poi che ci sia questo pezzo di strada da fare a piedi scoraggia i più cosicché eravamo soli soletti. Il giorno dopo kajak con le orche! In realtà le orche non si sono fatte vive (purtroppo!) ma abbiamo comunque potuto navigare tra seals (foche), porpoises (tipo un delfino) e avvistare bald eagles (le aquile dalla testa bianca). Un sacco divertente in ogni caso. E poi nel tempo rimasto ci siamo fatti qualche passeggiata lungo la costa. Ragazzi qua le starfishes (stelle marine) sono gigantesche! Spettacolari, arancioni o viola! E poi che dire di tutti i deers (cervi) che abbiamo visto? Nell'isola c'è il divieto di caccia per cui si riproducono indisturbati a dismisura. Era normale vederli brucare nei giardini delle case!!! Ma finalmente per la prima volta ho visto un racoon (un orsetto lavatore)! La prima cosa che bisogna sapere su questo animale è che se siete in campeggio dovete appendere il cibo ad un albero o rinchiuderlo in qualche box al sicuro, altrimenti al mattino non troverete più nulla! Il racoon, animale notturno, è infatti un onnivoro ghiotto di tutto, che ha le zampine anteriori molto simili alle mani umane e in grado di afferrare senza problemi qualsiasi cosa. Un orsetto molto intelligente. E nonostante avessimo appeso all'albero ben due borse, ne ho sorpreso uno che cercava cibo tra alcune carte che avevamo lasciato sul tavolo. L'ho allontanato, ma al mattino abbiamo scoperto che il furbetto una marachella era riuscita a combinarla. Pensate che è stato capace di aprire il frigorifero portatile (sul cui coperchio avevamo appoggiato una pietra) e ad addentare mezzo panetto di burro. Mal per lui. Adesso c'avrà il colesterolo alle stelle!

lunedì 18 giugno 2007

River rafting

50° post! Qui bisogna festeggiare! Che ne dite di un'avventura facendo rafting? Sembra stia diventando una tradizione: il compleanno di Raquel è la giusta occasione per partecipare a una gita su gommone sul fiume. La gita è stata organizzata dalla Rivers Inc. che ha fornito mute e scarpe in neoprene, giubbotti di salvataggio, remi e... il gommone ovviamente (il raft)! Il percorso si snodava per circa 18 miglia lungo il Wanatchee river da Leavenworth fino a Monitor. Dopo avere ricevuto dalla nostra guida le opportune raccomandazioni e istruzioni in caso di caduta in acqua ci siamo imbarcati su due gommoni da 8 posti. La guida è stata infondo nel mezzo mentre noi abbiamo preso posto disposti sui due lati del gommone. Tirata a bordo la fune che ci teneva legati a riva siamo partiti via verso l'avventura! Prima di partire avevamo chiesto alla nostra guida di cercare di fare i percorsi più pericolosi/divertenti. E dopo 15 minuti eccoci accontentati! Alla prima rapida siamo passati vicino ad un masso dove si creava una bella onda. Il canotto, molto elastico, ha fatto tipo effetto elastico: io ed Amy in penultima riga siamo stati sbalzati all'interno della barca, mentre per gli ultimi in fondo non c'è stata speranza. Luca é stato il primo a letteralmente volare fuori della barca (da quel momento è stato soprannominato il "ninja volante" perché sotto il giubbotto di salvataggio portava pure un impermeabile e intorno alla testa si era legato un cappuccio nero) subito seguito fuori bordo dalla nostra guida! Ma l'equipaggio anche senza capitano ha reagito prontamente. Io ed Amy ci siamo diretti sul fondo del gommone e aiutandoci con i remi che sul fondo del manico hanno una specie di uncino siamo riusciti ad agganciare gli sfortunati in acqua. Quindi Amy li ha caricati a bordo prendendoli per il giubbotto. Per il resto del viaggio non abbiamo avuto più incidenti, se non quelli cercati. Abbiamo giocato infatti a fare i pirati assalendo la barca dei nostri amici: abbiamo rapito una persona dall'altra barca e poi ogni volta che si presentava l'occasione ci prendavamo a secchiate d'acqua. Ricordo che la temperatura delle acque credo si aggiri intorno ai 4 gradi perché arriva direttamente dallo scioglimento di nevi e ghiacciai delle montagne. Come tirarsi addosso cubetti di ghiaccio! E poi i giochi sulla propria barca: cavalcare il gommone in piedi sul bordo o battaglie uno contro l'altro remo contro remo cercando di non perdere l'equilibrio. Un tuffetto me lo sono fatto anch'io... e credetemi: meglio non passare troppo tempo nelle acque gelide di un fiume! In compenso il divertimento è assicurato!

mercoledì 23 maggio 2007

Campioni d'Europa!

Milan-Liverpool 2-1 e i Rossoneri sono per la settima volta campioni d'Europa!!!La partita era alle 12 orario americano: purtroppo orario di lavoro per cui me la sono goduta in differita questa sera alle 7. Ma l'incredibile è stato vederla al George & Dragon, uno dei pub più famosi di Seattle dove trasmettono sempre le partite di calcio. Nulla di strano se non fosse che è un pub inglese e che la maggior parte della gente tifava Liverpool. Però è stato veramente coool pooter uralre in pochi GOOOOOOOL in mezzo a gente che tifava per i Reds. E nonostante non fosse in diretta il tifo che facevano era veramente alle stelle. Io il risultato lo sapevo già... non ho potuto resistere e l'avevo guardato in rete. Mi sarebbe piaciuto alzarmi in piedi su una sedia e urlare: "è inutile che vi agitiate. Tanto la coppa l'abbiamo vinta noi!!!!" Ma avrei rischiato perlomeno il linciaggio...
Però un grande ovazione per capitan Maldini e tutta la squadra a fine partita non ho prorpio potuto evitarla.